La vita è fatta di scelte.

La vita è fatta di scelte.

Tutti, prima o poi, ci troviamo di fronte a una decisione da prendere. Ogni decisione da prendere ci porta faccia a faccia con i nostri dubbi, con le nostre incertezze e con la paura di sbagliare.

Ricordo quanto sia importante dedicare del tempo ai propri investimenti e informarsi per avere un’idea, quantomeno generale, riguardo gli strumenti e i mercati finanziari di riferimento.

Iniziate a dedicare del tempo, in modo costante, alla gestione dei vostri risparmi. Dedicando la dovuta attenzione a questo aspetto le cose cambieranno.

Il tempo assurdo delle previsioni

Che anno sarà il prossimo dal punto di vista dei mercati finanziari?

Sarà meglio investire in azioni dei Paesi emergenti o su quelle della cara e vecchia Europa? I tassi d’interesse o si continuerà a viaggiare con titoli a rendimento negativo? NON LO SO.

Chi avrebbe mai ipotizzato, ad inizio 2018 che, dopo 12 mesi, quello stesso anno sarebbe stato definito “orribile” per gli investitori di tutto il Mondo?

Vista la chiusura del 2018 le “PREVISIONI”, per il 2019 invitavano alla calma. Molti consigliavano di rimanere liquidi e di aspettare che il ribasso termina per tornare ad investire. Calma quindi… Ed invece il 2019 è cominciato con il botto e sta finendo con una corsa che ha infranto tutti i record raggiunti precedentemente dai mercati di tutto il Mondo. A differenza del 2018, il 2019 è stato l’anno in cui tutto è andato meravigliosamente bene.

Quanti hanno maturato una perdita per gli andamenti “orribili” del 2018? Quanti hanno guadagnato tanto dall’andamento splendido dei mercati finanziari nel corso di questo 2019?

Abbiamo bisogno di costruire i nostri progetti di vita su fondamenta solide. Dobbiamo pianificare i nostri progetti di vita che non possono essere condizionati dalla contingenza.
Interrompereste un viaggio di 100 km solo perché dopo averne percorsi 10 trovate un forte tratto in salita?
Se è chiaro dove vogliamo arrivare, se conosciamo i tempi di percorrenza, se abbiamo studiato il percorso, se ci siamo preparati al viaggio arriveremo fino in fondo.

Listini da record, economia in frenata

Stime sugli utili globali calate del 13% in un anno. Previsioni economiche ridimensionate. Eppure le Borse volano sui massimi. Ecco perché finanza e realtà si sono separate

Le Borse corrono e toccano vette mai raggiunte proprio nell’anno in cui gli utili delle aziende cadono e l’economia frena.

La domanda, dunque, nasce spontanea: la realtà dei fatti, nuda e cruda, giustifica Borse così esuberanti e in alcuni casi sui massimi storici? Giustifica un rally che da inizio anno è stato pari al 24% negli Usa, al 23% in Europa, al 25% sulla Borsa di Francoforte e al 28% su quella di Milano?

Il motivo del grande rally potrebbe ricercarsi nel fenomeno che ha cambiato radicalmente le carte in tavola dopo un dicembre 2018 nero: l’inversione di rotta delle banche centrali, a fine 2018 le banche centrali si ritiravano, ora tagliano i tassi e tornano in campo con i loro bazooka. La Bce ha appena riavviato il quantitative easing e la Fed è tornata a iniettare liquidità.

Usa, la Fed carica il “bazooka” con 160 miliardi per dare liquidità al mercato

New York – La Federal Reserve ha deciso di ampliare gli interventi sul colossale mercato monetario americano orfano di stabilità.

La manovra della Fed vede la banche ricevere miliardi in cambio di garanzie sotto forma di titoli del Tesoro o altre securities di alta qualità.  Si tratta di fondi a brevissimo termine – tradizionalmente overnight – Questo mercato normalmente è adeguatamente “lubrificato” senza bisogno del soccorso della Fed ma di recente ha sofferto significative e pericolose strozzature.

L’helicopter money

Si fa strada lentamente un’idea davvero estrema: che prima o poi arrivi in Europa l’helicopter moneySoldi dall’elicottero. Cioè denaro Bce direttamente nelle tasche dei cittadini. Legalmente – secondo quanto risulta al Sole 24 Ore – potrebbe essere possibile.

Partiamo dalla realtà. Il mercato si aspetta che giovedì 12 settembre 2019 la Bce annunci il taglio del tasso sui depositi che le banche hanno presso la Bce stessa: da -0,40% a -0,50%. Ci si attende poi un allungamento della promessa di tassi bassi a lungo. E si punta su un nuovo Quantitative easing (Qe): cioè nuove iniezioni di liquidità Bce.

Ma sul mercato – come detto – girano nuove suggestioni. Tra le tante proposte (una anche dell’ex vicepresidente della Fed Stanley Fischer), quella più suggestiva è arrivata da Moritz Kraemer, chief economic adviser di Acreditus, in un articolo sul Financial Times: la Bce potrebbe trasferire qualcosa come 200 euro ogni mese a ogni cittadino europeo, cifra che si ridurrebbe man mano che l’inflazione sale e che si azzererebbe quando l’inflazione raggiunge il 2%. Manovra completamente fuori dagli schemi, certo, ma non esplicitamente vietata dai Trattati.

Futuro dei mercati in mano agli assist di Fed e Bce

Gli investitori brindano a una prima metà del 2019 assolutamente da incorniciare. Tutte le asset class sono salite e quindi tutti hanno guadagnato. Azioni, obbligazioni e materie prime hanno dato ritorni mediamente positivi in una combinazione più unica che rara.

Non è casuale che tutto questo sia accaduto e il fattore scatenante tira di nuovo in ballo le banche centrali.

La dinamica probabilmente più sorprendente è quella dei bond. Sono saliti a oltre 13mila miliardi di dollari le emissioni con rendimento sotto zero e le prospettive di una normalizzazione dei tassi è tramontata dopo il cambio di rotta Fed, che in poche settimane è passata dall’ipotesi di nuovi rialzi a un taglio del costo del denaro forse già a fine luglio.

NEWS

Da inizio anno l’indice delle Borse mondiali Msci World ha registrato un rialzo di oltre il 15% ed è a un passo da rivedere i massimi storici di gennaio 2018. Eppure questa fiammata del mercato azionario non riflette un’economia particolarmente brillante. Da tempo infatti si registrano segnali di rallentamento della congiuntura: il Fmi prevede che il tasso di crescita dell’economia mondiale passi dal +3,6% del 2018 al +3,3% di quest’anno.

Se le Borse sono salite nonostante un quadro macroeconomico non proprio favorevole è perché, proprio alla luce di questi segnali, le banche centrali sono tornate a promettere stimoli monetari. Il cambio di rotta più radicale è stato quello messo in atto dalla Fed. Fino a novembre dello scorso anno la banca centrale Usa aveva messo in conto per quest’anno due rialzi dei tassi di interesse nell’ambito del suo piano di normalizzazione. Oggi il mercato sconta con una probabilità del 76% un taglio di 0,25 punti del costo del denaro, attualmente al 2,5%, al prossimo direttivo di luglio. Nuove sforbiciate sono previste nei mesi a venire.

Anche il presidente della Bce Mario Draghi ha dato il suo contributo. I mercati hanno reagito alle sue recenti dichiarazioni pronunciate a Sintra, in Portogallo, in cui Draghi ha aperto alla possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro e, se l’inflazione dovesse restare bassa, anche a un possibile rilancio del piano di Quantitative easing.

Questo rally dei titoli di Stato ha innescato un rapido aumento del controvalore dei bond con rendimento negativo. Oggi ci sono quasi 13mila miliardi di dollari di titoli che, a scadenza, ripagano l’investitore con una cifra inferiore al capitale iniziale.

Nonostante sia sempre più difficile scovare rendimenti sul mercato dei bond i capitali continuano a defluire copiosi dai fondi azionari per riversarsi sui fondi obbligazionari e monetari. Un segnale che gli investitori, in questa fase, puntano soprattutto a preservare il patrimonio più che andare a caccia di guadagni.

Un altro segnale della forte avversione al rischio che si registra in questa fase sui mercati è rappresentato dalla performance del bene rifugio per eccellenza: l’oro. Il prezzo del metallo giallo da inizio anno è salito fino al 10%.

Libra, il tuo profilo Facebook diventa un conto corrente

Da social network a banca con una propria moneta. Libra, la criptovaluta voluta da un consorzio capeggiato dall’azienda di Zuckerberg, che sarà operativa dal prossimo anno.

Definirla una rivoluzione potrebbe sembrare riduttivo.

È una criptovaluta basata su una blockchain gestita da un’associazione tra cui figura anche Facebook, l’artefice del progetto, insieme ad altri 27 soggetti del mondo finanziario.

Libra sarà garantita da una riserva composta da valute internazionali e titoli del debito, in modo da garantire una maggior stabilità del valore. In questo modo si candida a essere una valuta digitale globale, espressione dell’economia mondiale.

L’obiettivo è creare un sistema finanziario globale accessibile a tutti

Le differenze con Bitcoin

Bitcoin ha una blockchain decentralizzata, in cui tutti possono diventare nodi della rete, senza alcuna autorità centrale, mentre in Libra i nodi sono i membri dell’associazione e sono loro a gestire le regole della rete. Bitcoin si è dimostrato a oggi il sistema più sicuro per trasferire valore su internet: la sua blockchain non è mai stata hackerata.

Per i grandi colossi finanziari questa rivoluzione è un’opportunità, nel momento in cui Facebook diventa fornitore di servizi finanziari oltre che di una moneta è in possesso di una mole di dati che nessuno può eguagliare. Interessante capire ora come il regolatore sarà capace di fermare l’uomo che ha il controllo di fatto della vita privata di un terzo del Pianeta: 2,4 miliardi di persone già profondamente interconnesse tra loro da un ecosistema di applicazioni e servizi come WhatsApp e Instagram. E molte delle quali non hanno mai messo piede in banca e mai lo vorranno fare.

I risparmi gestiti con WhatsApp

Con il recepimento da parte del Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre 2017 la direttiva PSD2, Payment Services Directive diventa realtà e segna un altro importante passo in avanti sul percorso per i digital payment nel nostro paese.

I cambiamenti finora poco tangibili alla maggior parte della clientela bancaria, stanno iniziando a coinvolgere milioni di correntisti che, in queste ultime settimane, stanno ricevendo lettere di comunicazione dalle banche per un adeguamento dei sistemi di autenticazione che talvolta modificano anche le condizioni contrattuali in termini di costi. La rivoluzione tecnologica è necessaria per essere adeguati al regolamento delegato 389/2018 che si applicherà dal 14 settembre 2019.

Solo Intesa SanPaolo rottamerà oltre 4 milioni di chiavette dispositive O-Key, divenute ormai incompatibili con i nuovi standard: il codice generato dalle vecchie chiavette non era dinamicamente legato alla transazione, come previsto dalla nuova normativa che mira a proteggere il consumatore creando un legame inscindibile tra la singola operazione e il codice autorizzativo. Anche UniCredit ha già mandato in pensione le sue Password Card. La sicurezza del futuro passa generalmente per lo smartphone.

Inviare denaro diventerà più facile che inviare una foto. È questa la promessa di Mark Zuckerberg, patron di Facebook, che suona come una vera e propria minaccia a tutto il mondo bancario. Proprio in queste ore in cui le banche italiane stanno scrivendo ai clienti le lettere che annunciano i cambiamenti “strong” previsti dalla direttiva Psd2 che apre il mercato dei servizi di pagamento a soggetti non bancari, arriva l’affondo del leader mondiale dei social network.

Facebook ha scelto Londra come quartier generale in Europa per sviluppare i servizi di pagamento via WhatsApp, l’applicazione usata dai teenager e dai loro nonni, che conta più di 1,5 miliardi di utenti a livello globale.

La sfida alle banche entra così nel vivo. È facile immaginare con quale forza commerciale e tecnologica colossi come Facebook, Amazon o Google faranno concorrenza alle nostre banche, che oggi sono costrette a confrontarsi con la miriade di vincoli burocratici e regolatori. Arrivare direttamente al cliente finale, che magari vuole comprare un televisore, un Pc o un super smartphone a rate, sarà un gioco da ragazzi: fino a ieri i colossi del web potevano solo offrire il televisore ma da domani avranno la possibilità di proporre anche la migliore formula di pagamento per acquistarlo. E poi, se il sistema funzionerà, l’offerta sarà sempre più ampia: pagamento di bollette, viaggi, polizze, fino ad arrivare, prima o poi, ai prodotti di investimento finanziario.