Avere ritorni interessanti negli investimenti, mantenendo un basso profilo di rischio in presenza di tassi sempre più negativi.
E’ un obiettivo temerario anche per i risparmiatori che, come quelli italiani, non vogliono da un lato sottoporre i loro patrimoni a rischi eccessivi e dall’altro neanche rinunciare a ricche cedole.
I titoli di debito a 10 anni di Austria, Francia, Germania, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera e Giappone hanno rendimenti con il segno meno. Per quanto riguarda le obbligazioni corporate del Vecchio Continente, oltre il 25% del credito investment grade ha rendimenti con segno meno. Nella zona euro dove, se non sono negativi, la maggior parte dei titoli a reddito fisso investment grade presenta attualmente un rendimento inferiore all’1%.
Gli investitori che vogliono alti rendimenti dovranno assumersi maggiori rischi o sul fronte dei tassi d’interesse o sul fronte del credito. Ma gli investitori italiani quanto sono preparati a questo cambio di passo? E soprattutto lo possono fare rispetto alla loro preparazione finanziaria. E al loro profilo Mifid?