I risparmi gestiti con WhatsApp

Con il recepimento da parte del Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre 2017 la direttiva PSD2, Payment Services Directive diventa realtà e segna un altro importante passo in avanti sul percorso per i digital payment nel nostro paese.

I cambiamenti finora poco tangibili alla maggior parte della clientela bancaria, stanno iniziando a coinvolgere milioni di correntisti che, in queste ultime settimane, stanno ricevendo lettere di comunicazione dalle banche per un adeguamento dei sistemi di autenticazione che talvolta modificano anche le condizioni contrattuali in termini di costi. La rivoluzione tecnologica è necessaria per essere adeguati al regolamento delegato 389/2018 che si applicherà dal 14 settembre 2019.

Solo Intesa SanPaolo rottamerà oltre 4 milioni di chiavette dispositive O-Key, divenute ormai incompatibili con i nuovi standard: il codice generato dalle vecchie chiavette non era dinamicamente legato alla transazione, come previsto dalla nuova normativa che mira a proteggere il consumatore creando un legame inscindibile tra la singola operazione e il codice autorizzativo. Anche UniCredit ha già mandato in pensione le sue Password Card. La sicurezza del futuro passa generalmente per lo smartphone.

Inviare denaro diventerà più facile che inviare una foto. È questa la promessa di Mark Zuckerberg, patron di Facebook, che suona come una vera e propria minaccia a tutto il mondo bancario. Proprio in queste ore in cui le banche italiane stanno scrivendo ai clienti le lettere che annunciano i cambiamenti “strong” previsti dalla direttiva Psd2 che apre il mercato dei servizi di pagamento a soggetti non bancari, arriva l’affondo del leader mondiale dei social network.

Facebook ha scelto Londra come quartier generale in Europa per sviluppare i servizi di pagamento via WhatsApp, l’applicazione usata dai teenager e dai loro nonni, che conta più di 1,5 miliardi di utenti a livello globale.

La sfida alle banche entra così nel vivo. È facile immaginare con quale forza commerciale e tecnologica colossi come Facebook, Amazon o Google faranno concorrenza alle nostre banche, che oggi sono costrette a confrontarsi con la miriade di vincoli burocratici e regolatori. Arrivare direttamente al cliente finale, che magari vuole comprare un televisore, un Pc o un super smartphone a rate, sarà un gioco da ragazzi: fino a ieri i colossi del web potevano solo offrire il televisore ma da domani avranno la possibilità di proporre anche la migliore formula di pagamento per acquistarlo. E poi, se il sistema funzionerà, l’offerta sarà sempre più ampia: pagamento di bollette, viaggi, polizze, fino ad arrivare, prima o poi, ai prodotti di investimento finanziario.