Una ricerca di Skuola.net mostra la scarsa conoscenza che i ragazzi hanno dei più elementari concetti economici, ma in tanti chiedono corsi ad hoc a scuola
Come gestiscono i propri soldi i nostri ragazzi? Praticamente al buio, ma in loro c’è il desiderio di far luce. Solamente il 23% dei ragazzi intervistati ha un conto corrente, ma tre su quattro vorrebbero che l’educazione finanziaria rientrasse nel piano didattico delle scuole.
I dati sul sapere non sono una novità: le classifiche ci collocano agli ultimi posti in Europa per la conoscenza delle nozioni di economia più elementari.
Carte di credito e carte di debito.
Pessimo, ad esempio, è il rapporto che gli adolescenti hanno con gli strumenti di pagamento più diffusi. Quasi tutti confondono il funzionamento delle carte di credito con quello delle carte di debito (e viceversa): per più di 7 ragazzi su 10, infatti, quando si effettua un pagamento con la carta di credito, i soldi vengono prelevati subito dal conto corrente, mentre con la carta di debito il prelievo delle somme viene effettuato dopo un po’ di tempo. Peccato che sia esattamente il contrario e che solo il 28% dà la risposta corretta.
Bitcoin
Le uniche cose su cui gli studenti vanno quasi a colpo sicuro sono quelle di cui si parla frequentemente. Se, ad esempio, gli si chiede cosa sia il Bitcoin il 68% sa che è una moneta virtuale, utilizzata soprattutto su Internet (ma il 16% sostiene che sia la moneta in cui viene convertito l’Euro quando si paga online). Ancora meglio se gli si chiede cosa sia la Banca d’Italia: oltre l’80% dei ragazzi risponde correttamente che si tratta della banca centrale italiana, quella che controlla le altre banche (ma c’è comunque un 19% che pensa sia un normale istituto bancario, del tutto uguale agli altri).
Il quadro, come visto, è abbastanza allarmante. E pensare che basterebbe poco per invertire la tendenza. La scuola il luogo più adatto per ripartire. Perché sono ancora troppi gli istituti che latitano: solamente il 16% dei ragazzi dice che alcune ore della didattica sono dedicate all’educazione finanziaria; il 26% ha svolto qualche rara lezione; ma il 58% non ha mai affrontato l’argomento in classe. La voglia di approfondire questi temi, però, è molto più diffusa e coinvolge tre quarti degli studenti: per il 47% l’educazione finanziaria dovrebbe rientrare nella normale didattica e un altro 28% vorrebbe che la scuola istituisse dei corsi (ma facoltativi) in materia.