Com’è il primo tunnel sotterraneo inaugurato da Elon Musk

Elon Musk, famoso imprenditore e fondatore di Tesla, Space X e PayPal, ha una nuova azienda, si chiama Boring Company e nonostante sia nata da pochissimo tempo sta facendo già discutere. Boring Company si occupa di tunnel da percorrere con auto elettriche che servirebbero, secondo l’idea di Musk, a migliorare la viabilità delle zone urbane.
I tunnel di Boring Company hanno una particolarità: sono stretti, con un diametro molto inferiore (anche di due o tre volte) dei tunnel che siamo abituati a percorrere in auto come sottopassi e gallerie. La dimensione ridotta è il primo elemento di novità: serve a mantenere i costi di scavo bassi, e allo stesso scopo i tecnici della compagnia hanno lavorato molto all’implementazione di macchinari che costruiscono il tunnel mentre lo scavano: lo stesso macchinario che buca la roccia, in sostanza, monta i sostegni e le parti interne della piccola galleria. Questi macchinari, velocizzando le fasi di scavo, riducono uno dei costi che, da sempre, sono tra gli indici che pesano di più sul bilancio di chiunque esegua lavori di questo tipo, che siano enti pubblici o privati.
Alcuni analisti, a proposito dei macchinari di scavo innovativi e rapidi, hanno fatto notare che quest’idea di ottimizzare le fasi di scavo non è un’assoluta novità, in Europa macchinari simili sono già in funzione, anche se per soluzioni urbanistiche diverse.
Ma torniamo ai tunnel ideati dalla compagnia di Musk, a cosa serviranno? L’idea è quella di costruirne moltissimi a basso costo, in modo che connettano le aree urbane più trafficate e congestionate, così da liberarle dal traffico. Le uniche auto ammesse saranno quelle elettriche, e se inizialmente l’idea era di trasportare le auto facendole slittare a motore spento su due grossi pattini, ora la compagnia prevede che le auto potranno invece essere accese, ma con il pilota automatico in funzione.
In ogni tunnel passerà una sola auto per volta, in una specie di fila indiana e proprio qualche giorno fa, lo scorso 18 dicembre, in presenza dello stesso Musk, alcuni giornalisti hanno potuto percorrere il primo tunnel operativo. Tutto è successo a Hawthorne, un centro poco distante da Los Angeles, in California. Le auto che hanno fatto questo primo test aperto al pubblico erano Tesla, compagnia dello stesso Elon Musk, ma i tunnel di Boring Company saranno aperti a ogni veicolo elettrico, con tempi di percorrenza variabili. Il test è stato fatto lentamente, con una media di 70 chilometri orari, ma Musk ha specificato che si arriverà a poter percorrere i tunnel a 160 chilometri orari, più del doppio.

I giornalisti presenti hanno parlato di una percorrenza piuttosto turbolenta, dicendo di essere stati un po’ sballottati durante il percorso, e a questo l’azienda ha risposto specificando che la pavimentazione di quello specifico tunnel è stata preparata di fretta e con poca cura, ma che le successive saranno lisce e perfettamente confortevoli per i viaggiatori.
Il sistema di Musk e della sua Boring Company, insomma, non sembra ancora aver superato la versione beta, ma promette bene. Molti enti pubblici statunitensi, come la città di Chicago, hanno già stretto accordi con l’azienda per costruire tunnel che aiutino a rendere sotterranea parte della circolazione dei veicoli privati.

Ciò che convince dell’idea di Musk è la visione automatizzata del trasporto su gomma di cui i tunnel sono solamente un frammento. Tesla, la compagnia automobilistica famosa anche per lo sviluppo e il miglioramento delle auto a guida autonoma, è un altro dei pezzi del puzzle. L’idea nel suo complesso è quella di centri urbani in cui le auto elettriche sfrecciano sotterranee, automatizzate nella guida e nel trasporto, risbucando proprio nelle aree in cui sono dirette. Per ottenere una mobilità del genere serviranno moltissimi tunnel, costruiti su diversi livelli e messi in comunicazione tra loro, ma anche se ci sarà da aspettare sono in molti a dare credito all’idea.